Gli errori più frequenti nel personal branding

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Fare bene Personal Branding può essere difficile. A prescindere dal lavoro o dal settore in cui si opera, quando si sceglie di investire sul proprio personal brand è importante imparare a riconoscere e prevenire per tempo le falle. Dopo tante consulenze ho visto che gli errori più frequenti nel personal branding hanno dei tratti comuni: la totale assenza di obiettivi e strategia, ed il passaggio diretto alla tattica tralasciando completamente la parte di analisi.

Ciò si traduce nel vedere fior fiore di professionisti cadere in epici scivoloni: aprire profili a casaccio, sui social del momento e poi chiuderli nel vano tentativo di inseguire la tendenza successiva. Niente coerenza, nessuna costanza, e soprattutto nessun messaggio chiaro e distintivo: un eterno ed inutile spreco di energie, tempo e denaro. Il tutto potrebbe riassumersi nella affermazione di Dan Schawbel, autore del libro Promote Yourself:

“Se vuoi competere in questa economia, devi avere una corretta e non casuale presenza online”.

Caro Dan parole sante…

I due errori più frequenti

No obiettivi, no parti (nel senso che la strategia non c’è)

L’errore di avere una strategia senza aver definito gli obiettivi vuol dire non avere una strategia. Per evitare di arenarsi sul più bello occorre impostare delle fasi; dei micro-obiettivi da raggiungere durante il tuo percorso nel breve, medio e lungo periodo. Ad esempio uno degli obiettivi principali del Personal Branding è quello di riuscire a imprimere nella mente delle persone un’immagine distintiva: significa attrarre nuovi contatti, ottenere opportunità di lavoro, nuovi clienti, e risultare la scelta migliore per un determinato bisogno. Come intendi raggiungere ognuno di questi obiettivi? Quali azioni hai intenzione di mettere in atto oggi, domani, il prossimo mese e quello successivo? E come intendi misurare i tuoi sforzi?

Il salto dell’analisi (verso l’infinito e boh)

L’errore di saltare l’analisi ed andare dritti dritti alla tattica è quello più frequente ed oggettivamente è più complesso da risolvere. É in questa fase che si mettono le carte in tavola e si stabiliscono i giochi di quel delicato equilibrio di percezioni che influenzano il tuo pubblico. Spesso e volentieri mi viene chiesto di passare immediatamente alla tattica ma, devi essere consapevole che se non investi del tempo nel reperire tutte quelle informazioni che a te sembrano probabilmente scontate, la strada per posizionare in modo distintivo il tuo brand personale risulterà assai impervia.

Niente panico. Sono felice di dirti che in entrambi i casi ci sono comunque errori curabili e non curabili, ma in linea di massima a tutto c’è rimedio con più o meno fatica. È infatti importante accorgersi degli scivoloni per tempo e magari (!) affidarsi ad un professionista che possa aiutarci nella valutazione e in un eventuale intervento sull’errore compiuto.

Nel mio programma di consulenza dedicato alla Strategia Personal Branding per liberi professionisti i capita spesso di intervenire su errori o problemi legati alla reputazione. Se vuoi saperne di più, potresti dare uno sguardo al programma completo.

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