I 6 errori nel Personal Branding

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Per mandare in fumo una strategia Personal Branding ci vuole veramente poco, molto meno di quanto tu possa immaginare. Ecco gli errori più fequenti che ho riscontrato nell’ultimo anno.

I 6 errori nel Personal Branding

1. Inonda la tua rete con una marea di post

Forse nell’immediato potrai vedere qualche risultato ma questo non ti aiuterà a costruire una presenza solida e reale. Sommergere, tutti i giorni e più volte al giorno, i tuoi contatti con migliaia di post, di dubbio interesse, potrebbe rivelarsi rischioso e controproducente per la costruzione della tua presenza online.

Quello che conta davvero è fornire valore a chi ha scelto di seguirti, attraverso la condivisione di contenuti utili. Lascia stare la quantità e punta alla qualità.

2. Stai comodamente in poltrona e non muovere un dito

Eh sì, mi sembra di vedere proprio questo quando qualcuno sceglie di iscriversi su tutti i social pensando che l’importante è esserci senza far nulla.

Una delle domande che ricevo molto spesso dalle persone con cui lavoro è “Vale che ne dici se aprissi un profilo instagram, una pagina linkedin e facebook?“. All’inzio cercavo di spiegare gli effetti di questa scelta poi ho capito che in alcuni casi è meglio adottare una terapia d’urto, per cui la mia risposta, accompagnata da un ghigno diabolico è “Certo, fai pure!“.

Poi sempre diabolicamente conto i giorni. Mediamente dopo il terzo arrivano le altre domande “Vale, cosa dovrei scrivere secondo te?…un post a settimana va bene? … lo pubblico anche su tutti gli altri social?

E quì apriamo i giochi ed iniziamo a ragionare seriamente.

Quello che voglio dire è che, aprire tanti profili social, potrebbe sembrare la mossa migliore in termini di incremento follower: pubblico (quando mi va) il mio post tanto ho amici, parenti, colleghi che possono accettare l’invito a seguirmi e darmi anche qualche like. Facile vero?

Non scherziamo. Qual è il tuo obiettivo se non hai nulla da raccontare?

Pensa piuttosto alla promessa di valore che decidi di fare al tuo pubblico, a come comunicarla in maniera chiara, differente e soprattutto costante. Tanto più questa sarà coerente, tanto forte sarà la fiducia che si innescherà nella mente di chi ti segue.

3. Il Multitasking è la tua arma vincente

Voglio raccontarti una cosa. Hai deciso di lavorare nel marketing (settore a caso) e, casomai, stai anche pensando di essere in grado di coprire tutte le possibili esigenze dei tuoi futuri clienti.

Ottimo! Sappi che la strada dell’ umanamente impensabile e professionalmente controproducente, è ben delineata. Non devi saper fare di tutto un po’. Devi saper fare molto bene una cosa e puntare a differenziarti in quella.

E sai perché?

Perché così potrai lasciare gradualmente il mondo dei generalisti per passare a quello dei professionisti fino ad arrivare al mondo degli specialisti e, perché no, puntare ad essere un punto di riferimento nel tuo settore.

Non suona meglio così?

Se il tuo obiettivo è essere scelto nel tuo lavoro, non puoi farlo se offri cinquecentoquarantatremilaottandue servizi. Anche perchè, diciamocelo, non ne saresti in grado 🙂

Lascia stare questa follia del multitasking. Stabilisci cosa vuoi fare, cosa vuoi offrire e specializzati in quello. Meglio saper fare il content creator molto ma molto bene piuttosto che il social media community business strategist in modo altamente scadente. E poi…sai che fatica?!

 4. Non dare mai il tuo personale punto di vista

Aggiungerei anche “e condividi solo contenuti altrui”. La condivisione di articoli o post scritti da altre persone non basta per costruire una presenza online concreta ed autorevole o per mostrare cosa puoi offrire.

Fermo lì che ho già capito cosa stai pensando.

Non ti sto dicendo di non condividere più contenuti esterni, piuttosto rendili più vicini a te e coerenti alla tua attività. Ti svelo un trucco. Se sei in difficoltà e non sai come iniziare, le citazioni possono venire in tuo aiuto.

Utilizzane una come punto di partenza, aggiungi il tuo personale punto di vista o invita chi ti segue a dare una propria opinione al riguardo. Vedrai che pian piano ci prenderai la mano, è solo questione di pratica.

5. Venditi e ancora venditi!

Lascia stare la strategia di comunicazione incentrata sui bisogni dei clienti e pensa solo a vendere te, il tuo prodotto o il tuo servizio. Vedrai che risultati!

Ora prendi queste due belle frasi e bruciale.

Il Personal Branding non è vendersi o basare la propria attività sul prezzo. Piuttosto, vuol dire rispondere in modo chiaro e puntuale ai bisogni delle persone che scelgono di seguirci.  Ti propongo allora di rispondere a queste domande:

  • Perchè qualcuno dovrebbe sceglierti?
  • In cosa sei diverso?
  • Quali reali vantaggi puoi offrire?

Se non hai saputo rispondere, fossi in te rivedrei la tua strategia. Impostala pensando a costruire una reputazione solida e autorevole giorno dopo giorno.

6. Sei esclusivamente online

Le strategie Personal Branding si attuano esclusivamente online e vanno tenute ben distinte e separate dal mondo offline. Altro errore da evitare.

È vero, sappiamo bene che gli ultimi mesi ci hanno fatto rapportare con gli altri quasi esclusivamente online ma, perseguire solo questa via è impossibile. Siamo animali sociali e pensare di promuoverci esclusivamente a livello digitale è impensabile.

Pensa piuttosto all’online come un amplificatore del tuo personal brand ed integralo alla realtà offline. Le tue esperienze ed i tuoi vissuti possono essere lo stimolo per la creazione di contenuti online e viceversa.

Conclusioni

Costruire una reputazione efficace e credibile, nei confronti del proprio pubblico, attraverso il Personal Branding è un processo che da risultati nel medio lungo periodo. Non avere fretta, piuttosto pensa a seminare con coerenza e genuinità. Fornisci valore alla tua rete, ragiona per obiettivi concreti e tangibili e proponiti in maniera diversa rispetto agli altri!

Hai visto altri errori nel fare Personal Branding? Scrivimi, sarò felice di leggere il tuo punto di vista!

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