La fiducia è una risorsa immateriale e dal valore basato su prìncipi universali. Stephen Covey nei suoi programmi di formazione e nel suo libro The speed of trust indica che questi prìncipi hanno una grandissima forza: sono senza confini, senza tempo ed applicabili immediatamente nella maggior parte delle situazioni e degli scenari.
La fiducia coinvolge la nostra vita completamente, incidendo sia nelle relazioni personali che in quelle professionali. Molte persone seguono erroneamente l’adagio “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”. Bisogna invece nutrire e dare fiducia con intelligenza, assumendola non come un atteggiamento politicamente corretto, ma come uno strumento per misurare e migliorare i propri risultati.
Le 5 onde della fiducia
Quando gettiamo un sasso in uno specchio d’acqua si generano dei cerchi che si propagano dall’interno verso l’esterno, allargando sempre di più il raggio. Partendo da questa metafora si possono descrivere, secondo Covey, 5 onde della fiducia.
La prima onda: la fiducia in se stessi
La fiducia in se stessi ha a che fare con la capacità di stabilire e raggiungere gli obiettivi personali, mantenere gli impegni, sia con se stessi sia con gli altri nonchè ispirare fiducia negli altri. Questa onda corrisponde alla credibilità, che si collega a 4 punti cardine su cui bisogna lavorare:
- Integrità;
- Intento;
- Capacità;
- Risultati.
I primi due sono collegati al carattere, mentre la capacità ed i risultati hanno a che fare con la competenza. Da questi 4 elementi scaturisce la credibilà ed affidabilità agli occhi delle persone.
La seconda onda: la fiducia nelle relazioni
C’è un fatto indiscutibile su cui si basa la fiducia nelle relazioni: ciò che facciamo, dal punto di vista personale e professionale, ha maggiore rilevanza di ciò che diciamo. La fiducia si costruisce o si può distruggere attraverso le nostre azioni. Possiamo dire di essere leali, rispettosi ma alla fine saranno i fatti a parlare. Ecco 5 dei 13 comportamenti individuati da Covey per coltivare la fiducia all’interno delle relazioni:
- Essere schietti;
- Ascoltare;
- Affrontare la realtà;
- Allenare la responsabilità;
- Mantenere gli impegni.
La terza onda: la fiducia aziendale
La fiducia aziendale ha come primo obiettivo quello di incentivare l’allineamento tra i diversi dipartimenti che compongono l’azienda. Un’azienda che non ha un elevato livello di fiducia, andrà incontro a problemi di diversa entità, come ad esempio:
- Distacco. Le persone svolgono il loro lavoro a sufficienza ma non contribuiscono attivamente con il loro talento, energia o entusiasmo. Queste persone percepiscono che non si ha fiducia in loro e qui per Covey si innesca un circolo infinito: è nato prima il distacco o la diffidenza?
- Turnover. Il turnover dei dipendenti è un costo enorme e, in aziende con un basso livello di fiducia, il dato rischia di andare in eccesso rispetto agli standard del settore.
“Fare del bene non è più visto come qualcosa al di fuori degli affari, ma come qualcosa che ne fa parte”.
(Stephen M.R. Covey)
La quarta onda: la fiducia del mercato
Ed eccoci al quarto punto. La fiducia del mercato. E’ il livello in cui la maggior parte del pubblico riconosce la relazione tra: Fiducia – Velocità – Costi e riguarda il brand, la sua percezione e la sua reputazione.
I sentimenti positivi che abbiamo maturato nei confronti di un brand ci inducono ad ascoltare i suoi messaggi, a provare i suoi prodotti e servizi fino a raccomandarlo a chi gode della nostra fiducia. Poi ci sono altri brand invece, che hanno sustitato percezioni negative e per cui non abbiamo un ricordo positivo. Qualsiasi ragione sia, è certo che non acquisteremo mai da questi brand e tantomeno li consiglieremo ad altre persone.
La quinta onda: la fiducia sociale
Nella quinta onda, la fiducia è l’effetto diretto dell’affidabilità. Inizia dalla fiducia in noi stessi e si dirama nelle nostre relazioni, nelle aziende, nel mercato e nel contesto sociale. Sorprendentemente a volte la diamo per scontata, a meno che qualcuno non la inquini o la distrugga. Solo allora ci rendiamo conto di come la fiducia sia vitale al nostro benessere, come l’acqua per i pesci.
Senza fiducia la società si chiude, tende ad impoverirsi e, alla fine, si autodistrugge.
Il principio del contributo
Alla base della fiducia sociale c’è il contributo, vale a dire l’intenzione di creare valore all’interno del proprio contesto, sociale o business che sia: restituire anziché prendere.
Come costruire un brand autentico evitando di distruggerlo?
Per lavorare sul propio brand ed aumentarne il valore percepito, si possono adottare comportamenti virtuosi da assumere a tutti i livelli. Inizia ponendoti le seguenti domande:
- Il mio brand ha integrità?
- Il mio brand dimostra buone intenzioni?
- Il mio brand ha capacità?
- Il mio brand è associato ai risultati?
La fiducia è l’unica cosa che cambia tutto. É preziosa perchè genera valore. É una virtù sociale e, sono certa, che il momento migliore per seminarla sia oggi.
Bibliografia: Stephen M.R. Covey “La velocità della fiducia. The speed of trust. L’unica cosa che cambia tutto”, ed. Franco Angeli 2016