Sui social devo metterci la faccia?

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Quando mi fanno questa domanda mi viene in mente il Mago di Oz. Vi ricordate quando il mago si nascondeva misteriosamente dietro la tenda per manipolare le menti dei suoi ospiti? Voleva far credere loro di essere onnipotente. Ma quando Toto, il fedele cane di Dorothy, corse a scostare la tenda, scoprì che era un impostore.

Senza addentrarci troppo nel parallelismo di Oz, oggi risulta abbastanza difficile essere invisibili. Si possono avere tante ragioni per volersi nascondere ma, nel momento in cui decidiamo di lavorare sul nostro personal branding, essere l’ambasciatore di noi stessi è una prerogativa essenziale.

Così quando mi si chiede “Per fare personal branding devo pubblicare foto mie o video?” o “Sui social ci devo mettere la faccia?” la mia risposta è SI.

Se ad esempio sei un libero professionista e nel tuo lavoro parli anche di valori personali e profondi, metterci la faccia, è estremamente importante.

Ad esempio, Luca Mazzucchelli, psicologo, divulgatore e scrittore. Sui social utilizza una strategia comunicativa fortemente orientata sulla sua presenza. E questo per la sua attività di coaching, è fondamentale. Per avvicinare la psicologia anche ai non addetti ai lavori è necessario dare un volto alla persona a cui pensiamo di poterci affidare.

Sul mercato ovviamente esistono tanti altri tipi di attività che influiscono in maniera meno impattante sulla sfera emotiva delle persone, e dunque, si potrebbe pensare che la presenza del professionista non sia così necessaria. Ma io ho i miei dubbi al riguardo.

Pensa ad esempio ai piccoli artigiani, ai freelance, agli architetti, categoria a caso, ma anche ai fotografi che, ad esempio, attraverso i loro scatti possono differenziarsi dando vita ad infinite storie ed assumere la funzione di narratori di esperienze.

Perché è così importante metterci la faccia

Perché la comunicazione è cambiata, è cambiato il modo in cui si fa marketing ed è cambiato il modo in cui acquistiamo. Le persone vogliono relazionarsi con altre persone, non con il servizio o il business. Prima di comprare qualcosa da qualcuno abbiamo bisogno di fidarci.

Se pensiamo al mondo della consulenza, prima di fare qualsiasi azione vogliamo sapere a chi andremo a rivolgerci. Andiamo a cercare notizie sui motori di ricerca, vediamo sui social chi è e cosa pubblica, come interagisce con gli altri…ci facciamo un’idea del suo approccio.

Quindi, per rispondere alla tua domanda metterci o non metterci la faccia, la risposta resta sempre SI, valutando preventivamente caso per caso, per sviluppare la strategia giusta senza snaturare la personalità dell’individuo.

E se proprio non vuoi

Se senti che i social non fanno per te, evita di aprire delle pagine a cui faresti fatica dedicarti. Scegli i canali che ti fanno sentire a tuo agio e che senti possano agevolare la comunicazione del tuo personal branding.

Detto questo, ci sono persone che si trovano a proprio agio nella realizzazione di foto e video, e altre invece, che lo sono di meno o hanno una propria ritrosia dovuta a timidezza, discrezione, o altri rispettabili motivi.

Cosa puoi fare in questo caso

Innanzitutto, non forzarti a fare cose che non ti senti di fare. Otterresti un risultato posticcio ed impersonale. Focalizzati sull’analisi e, nel momento in cui, andrai ad esaminare il tuo pubblico, i valori della tua attività e il tono della tua comunicazione comprendi qual è la strada migliore per comunicarti e presentarti alle persone.

Ricordati però che quando parliamo di personal branding facciamo riferimento a tutte quelle strategie orientate a comunicare e valorizzare qualcosa di estremamente personale: noi stessi. Con le nostre competenze e la nostra unicità. Mostrarsi, farà si che un domani, quando quella persona avrà bisogno di quel prodotto o servizio nel tuo settore, con molta probabilità si ricorderà della tua faccia.

Fai parlare il tuo lavoro

Nel caso di professionisti o piccole attività imprenditoriali, questo vuol dire comunicare anche attraverso i propri lavori e momenti di vita.

Ti faccio l’esempio di Elena Kloppenburg fotografa scoperta su Instagram e divenuta autrice del mio ultimo shooting. Il suo feed comunica chi è Elena senza che la sua immagine sia presente in modo ridondante.

Come puoi vedere, sono i suoi scatti a parlare. Raccontano del suo lavoro, delle sue clienti ma anche delle sue passioni, rendendo autentico il suo brand e gradevole il feed. Il tutto senza la costante presenza del proprio viso.

Questo per dirti che ci sono tanti modi di metterci la faccia. L’importante è trovare il giusto equilibrio per non perdere la propria identità e coerenza.

Tu a che punto sei? Quanto ci metti la faccia per comunicare la tua attività? Fammelo sapere scrivendomi qui

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