Ho iniziato a lavorare con Luca nel settembre del 2021 e, ad oggi, la nostra collaborazione è ancora in corso.
Una delle prime cose che mi disse 3 anni fa era che voleva lavorare sulla sua comunicazione.
In realtà, prima, dovevamo risolvere altro: il suo posizionamento ed identità professionale erano completamente disallineati rispetto alla realtà che rappresenta e di cui è CEO e Founder: Restworld.
Ciliegina sulla torta: Linkedin utilizzato senza una strategia e contenuti non coerenti alla sua personalità e ruolo. Ma andiamo per gradi.
Luca, la persona e il CEO
Se dovessi immaginare un’azienda come una nave, potrei affermare che il o la CEO che è al timone rappresenta la sua identità più profonda.
Ma l’identità è figlia della chiarezza e ci si arriva dopo aver tolto ciò che non serve e chiarito chi si vuole essere. Motivo per cui, il punto di partenza per il brand personale di Luca, è stato prendere consapevolezza della sua identità professionale: valori, missione, visione, personalità, tono di voce.
Il tutto convogliato all’immagine della startup che rappresenta.
Nel corso dei mesi, ciò si è tradotto in azioni mirate utili a suscitare sentimenti di fiducia nei suoi confronti, incluso:
- una strategia chiara per far emergere le tante sfumature di questo giovane imprenditore;
- una comunicazione coerente per esprimere la sua identità, storia e capacità imprenditoriale.
- una cura attenta del network per divulgare il personal brand e la startup.
- un’attenta strategia e pianificazione dei contenuti per raggiungere risultati eccellenti.
Linkedin Personal Branding
Solo quando eravamo certi di aver chiarito la sua identità siamo passati allo step successivo: costruire una solida presenza su Linkedin.
Per Luca mi sono occupata di ottimizzare il profilo in tutte le sue parti, fornirgli tutte le linee guida per costruire un buon network ed iniziare ad interagire con lui.
Fatto questo ci siamo concentrati sul suo posizionamento affinché potesse portare beneficio e visibilità alla startup rappresentata.
Luca in questi anni è cresciuto davvero molto su LinkedIn ma ancora di più come Persona ed Imprenditore: ha un chiaro posizionamento e non si è mai risparmiato nel prendere posizione su temi sensibili con il gender gap ed il reddito di cittadinanza.
Dato il suo ruolo di CEO di una startup come Restworld e la profonda stima che ormai nutro nei suoi confronti, ho chiesto a Luca di rispondere ad alcune domande in ambito di branding e comunicazione. Buona lettura!
Intervista a Luca Lotterio
Ciao Luca, quando hai capito l’importanza di lavorare sul tuo personal brand?
Se è vero che un CEO in una startup deve occuparsi ad alto livello di supportare la gestione di tutte le aree aziendali, con relativi referenti, e farsi carico di motivare “l’execution” in azienda, è anche vero che oggi più che mai, chi ricopre tale ruolo ha la responsabilità di fare da frontman in svariate occasioni e contesti professionali.
Dagli incontri con gli investitori, con le istituzioni, con i giornalisti e con gli interlocutori di potenziali partnership strategiche, il/la CEO deve prestare attenzione al proprio personal brand come completamento della strategia di branding dell’azienda stessa.Di cosa si occupa Restworld?
Restworld è il punto d’incontro digitale tra domanda e offerta di lavoro nella ristorazione. Attraverso l’utilizzo della tecnologia facilitiamo la ricerca di lavoro per chi opera – o vorrebbe operare – nel settore della ristorazione ed offriamo un servizio, in abbonamento, a tutti i ristoranti, hotel e bar che vogliono iniziare a gestire i processi di recruiting in maniera strutturata.
Il tutto con il supporto del nostro team e della nostra tecnologia che permette di raggiungere un numero considerevole di profili in più rispetto a quanto potrebbe fare un locale con le sole proprie energie.Che importanza dai alla comunicazione in relazione al tuo ruolo di CEO?
“Se non comunichi non esisti“. Avevo sentito questa frase per la prima volta diversi anni fa durante una lezione di employer branding mentre studiavo ancora psicologia dello sviluppo.
Mi rimase impresso questo concetto ed oggi ritengo che una grande parte dei nostri successi siano stati raggiunti sicuramente grazie all’impegno di tutto il team e degli interlocutori, ma anche ad aver raccontato questo impegno in prima persona.Qual è il tuo rapporto con i social media e quali canali utilizzi per comunicare il tuo personal brand?
Mio padre faceva il fotografo per passione. Ed era veramente bravo. Solo che ogni volta che iniziava a pubblicare su Instagram e ad avere un seguito, si annoiava e cancellava il profilo per poi riprendere qualche mese dopo.
Ecco con i social sono un pò così, cerco di pubblicare e contribuire con costanza, anche se spesso mi faccio prendere dalle tante priorità del lavoro e…Forse oggi ho ancora bisogno di una persona che oltre ad aiutarmi a capire come scrivere contenuti, mi gestisca proprio un piano editoriale (ovviamente su mie indicazioni, feedback e revisioni altrimenti si perde la genuinità del post!).Partecipi a molti eventi importanti: come selezioni le occasioni a cui presenziare?
Sin dall’università ho sempre partecipato a numerose conferenze ed eventi. Sono iscritto a diverse newsletter e ricevo decine di segnalazioni di eventi a cui partecipare: seleziono in base a quello che “mi interessa e può essere utile in quel momento”.
Se invece, si tratta di contribuire con miei interventi, difficilmente sono io a sceglierli: oggi vengo chiamato da persone che magari ho incontrato, o hanno sentito parlare di me o hanno letto qualche mio contenuto.
Insomma, più networking si fa, più sono le occasioni che qualcuno/a parli di te con altre persone e che quelle persone organizziano eventi o conferenze e abbiano bisogno di persone che parlino di uno specifico tema.Cos’è per te il personal branding?
Per me il personal branding è la possibilità di utilizzare canali di comunicazione per raccontare un po’ di sè, del proprio punto di vista su fatti ed eventi.
Un mezzo per potersi esprimere ed attrarre platee di persone che la pensano in maniera simile, ma anche diversa.
E’ sicuramente uno dei modi più comodi per farsi conoscere velocemente da tante persone e poter decidere come veicolare la propria identità.Cosa ho imparato da questa esperienza
Se penso a Luca e al rapporto che si è costruito in questi anni non posso far altro che sorridere. Già dalla nostra prima call ho apprezzato la sua determinazione e l’innata capacità nel rappresentare la voce del proprio settore.
A distanza di qualche anno continuiamo a collaborare con stima reciproca…anche se non siamo sempre d’accordo sulle decisioni.
Ci accomuna il fatto di credere nel confronto, la motivazione nel raggiunger i risultati e l’ironia…e si, collaborare con lui è sempre stimolante (ma non diteglielo).
Da questo racconto hai capito che vuoi lavorare sul tuo personal brand? Scrivimi!