Personal Branding, ma quanto se ne parla? Se ne parla talmente tanto che ha verosimilmente assunto lo status di una cosa carina da fare – qualcosa che si dovrebbe fare quando si ha tempo perché, sapete beh… è BRANDING!
E poiché il personal branding può essere interpretato come qualcosa di intangibile, può spesso ottenere il trattamento intangibile. In altre parole?
Si colloca costantemente al gradino più basso della tua lista delle cose da fare, il che significa che anche quando viene fatto, è normalmente più un lavoro affrettato che una strategia ben pensata e pianificata per ottenere risultati positivi – reali – concreti.
Creare le tanto acclamate connessioni di valore, dedicare del tempo al tuo brand personale e alla tua reputazione, è qualcosa che è di importanza essenziale, soprattutto se stai lavorando alla tua differenziazione.
Molti professionisti, infatti, passano anni a lavorare al raggiungimento della loro credibilità, ma poi non sfruttano al meglio il posizionamento che il loro marchio si è guadagnato: che si tratti di utilizzare la propria rete in modo significativo o di avere una presenza digitale capace di riflettere e comunicare l’intera portata delle loro conoscenze, capacità e competenze.
Ed il nodo centrale è proprio quì: trarre il massimo vantaggio dal proprio personal brand. In effetti, la maggior parte di chi si avvicina a questa disciplina non lo fa sempre male…anzi, alcuni naturalmente potrebbero farlo abbastanza bene.
Ma la sfida, anche per quelli che lo fanno bene, è quando si inizia a lavorare su un marchio personale che sia veramente efficace.
Non passate il tempo a scrivere in cosa siete differenti rispetto ad altri, a sviluppare una strategia di networking basata sui risultati, a ottimizzare il vostro profilo LinkedIn e ad avere una strategia di contenuti perché è la cosa giusta da fare.
Fatelo perché state cercando di capire come e dove potete ottenere strategicamente un vantaggio rispetto a coloro con cui siete in competizione per ottenere l’attenzione di chi volete attrarre.
Dal momento in cui stabilisci una connessione su LinkedIn a come firmi una tua email. Da come interagisci con un follower su Instagram a come organizzi un incontro con un potenziale cliente. Che tu ci abbia pensato o meno, il tuo brand parlerà loro e stabilirà la famosa prima impressione.
Sviluppare una strategia di personal branding non è una cosa carina da fare ma non è nemmeno una scienza. Si tratta semplicemente di adottare un approccio strutturato, avere responsabilità ed essere coerenti.
Se vuoi conoscere alcuni casi studio, realizzati lavorando con professionisti che hanno sfruttato il pieno potenziale del loro brand personale, scrivimi qui.