Tutti noi abbiamo un brand personale, ma questo non vuol dire che tutti riusciremo a fare personal branding. E se stai pensando che tutto sia riconducibile ad aumentare il numero di like sotto ai tuoi post, ti fermo subito. Non si tratta di questo e no, il personal branding non fa per te.
Il personal branding è promuovere il proprio brand personale attraverso una comunicazione strategica. È costruire relazioni con il proprio network. È stabilire obiettivi che guardino al lungo periodo. È stabilire nella mente delle persone che ci intercettano un ricordo indelebile.
Mai come in quest’ultimo periodo la promozione del brand personale ricopre un ruolo strategico nel business. Le persone non consumano più un prodotto solo in base alla reputazione e alla qualità del marchio in questione, ma per le persone che ci sono dietro. Ne è un esempio la campagna digital lanciata da Bonduelle qualche tempo fa, a sostegno della gamma Le Insalate degli Agricoltori che celebra i valori della filiera corta e della freschezza, utilizzando i volti degli agricoltori locali che collaborando con il brand.
Per non parlare poi del caso in cui sei proprio tu il principale rappresentante, o il volto, della tua azienda e potresti pensare “Corpo di mille balene! Devo iniziare a fare questa roba del personal branding!”.
Tuttavia, nonostante l’enfasi messa nel tuo pensiero, è mio dovere dirti che se stai valutando di investire del tempo in questa attività ci sono 4 parametri che puoi considerare.
I 4 parametri
Sei alla ricerca di risultati immediati.
Molte persone pensano che il branding sia la soluzione a tutti i mali e che sia in grado di dare risultati immediati. Invece è tutt’altra cosa. Ci vuole tempo affinchè un marchio diventi solido ed immediatamente riconoscibile. Il branding si manifesta attraverso azioni che sono state diligentemente progettate, per riflettere la motivazione, i valori e le caratteristiche intrinseche e visive di un’azienda o di un singolo professionisti.
Ti concentri esclusivamente sui tuoi benefici.
Un buon brand personale si basa sui reali valori che offri e condividi con chi ti è attorno. Quando la tua priorità corrisponde ai benefici che riceverai o a quanto potrai guadagnare dalle relazioni sviluppate…beh, sappi che stai andando nella direzione opposta rispetto al personal branding. Essere onesti con noi stessi e con i nostri clienti su ciò che offriamo darà coerenza non solo ai nostri messaggi ma anche valore al nostro marchio.
Fingi di essere qualcun altro.
Un brand personale non riguarda affatto quanto eccellente o perfetto tu sia. Si tratta di chi sei e soprattutto di cosa vuoi essere per gli altri. Chi ti è attorno vuole connettersi con il vero te, non con una maschera. E lasciamelo dire, fingere non porta da nessuna parte se non a brutte figure. Più sarai autentico, più le persone si connetteranno profondamente a te.
Parli a senso unico.
Il digital, data la sua dinamicità, rappresenta un’ottima via per affermare e promuovere il proprio brand personale a patto che non si comunichi in modo mono-direzionale. Questo significa che oltre a pubblicare i contenuti più svariati dobbiamo perseguire l’obiettivo di innescare con il nostro pubblico un dialogo a doppia corsia, che favorisca l’ascolto, l’interazione, il coinvolgimento e la condivisione.
Una domanda per te
Se quindi stai accarezzando l’idea di sviluppare il tuo brand personale ma non hai la certezza che faccia al caso tuo, ho una domanda per te:
Guardando dove sei oggi, riesci ad immaginare come tra uno, tre, cinque anni sarai cresciuto professionalmente e personalmente?
Se la risposta è sì, e se dentro te senti quella spinta, quel desiderio di migliorare rispetto a come sei oggi, allora il personal branding può fare al caso tuo. Che tu sia un personal trainer, un podologo o un docente universitario, c’è una enorme opportunità nell’imparare a riconoscere cosa puoi offrire a chi fa parte della tua nicchia 😉