Il Personal Branding visto da un’introversa

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Quante volte hai pensato di essere una persona introversa? E quanto hai creduto che questo fosse sbagliato? Forse quello che non sai è che essere introversi è tutt’altro che una debolezza, bensì un punto di forza da utilizzare a tuo vantaggio anche per il tuo Personal Branding. 

Introduzione: timidezza vs introversione

Prima di entrare nel vivo dell’articolo va subito detto che bisogna fare una distinzione tra l’essere timidi ed essere introversi.

Per Susan Cain autrice del libro “Quiet. Il potere degli introversi in un mondo che non sa smettere di parlare” la differenza tra le due voci risiede nel giudizio degli altri.

Mentre un timido per paura di imbattersi nei commenti negativi fa di tutto per starne alla larga rifiutando quasi ogni possibilità di interazione, l’introverso ha una propensione per le attività ed ambienti tranquilli. Quì riesce a trovare idee ed ispirazione ma al tempo stesso non teme il confronto con gli altri.

Trovare la propria consapevolezza

Dopo anni passati a sentirmi “diversamente espansiva” ho accettato di possedere una personalità introversa. La propensione a farmi sempre 3mila domande e il desiderio di capire, ad esempio, perché non mi piacciono le stesse cose che animano gli altri mi ha portata ad una semplice quanto essenziale risposta: perché siamo diversi.

Diversi da chi?

Dagli estroversi! Ovvero quelle persone, naturalmente orientate verso l’esterno e per cui continuo a nutrire, per certi aspetti, una sana invidia.

Noi invece, iscritti al circolo dei riservati, abbiamo una vita che guarda di più verso l’interno. Il che non vuol dire “avere un problema” ma possedere una capacità di profonda introspezione.

Per quel che mi riguarda so che questa caratteristica fa parte di me e lavorandoci quotidianamente ho cercato di trasformala in un punto di forza per la mia professione.

C’è da dire che, se all’apparenza lavorare prevalentemente tramite social o blog potrebbe sembrare una mossa azzardata, l’utilizzo dei mezzi digitali mi consente di esprimere le mie idee, condividere opinioni ed aprirmi al confronto con gli altri.

I social network per rafforzare il tuo personal branding

Se gli estroversi trovano estremamente facile esprimersi dal vivo, le personalità introverse hanno un’enorme vantaggio online.

La comunicazione nel mondo digitale è molto diversa da quella del mondo offline perché, se da un lato gestualità o espressioni sono limitate, dall’altro, chiarezza e sintesi sono elementi privilegiati.

All’interno di una strategia orientata allo sviluppo del brand personale l’utilizzo dei social network è d’obbligo e saper creare dei contenuti andando dritti al punto senza tralasciare la parte creativa è il pane quotidiano dell’introverso. Il dono della riflessione e della sintesi fa parte di lui e, all’interno delle conversazioni online, va tutto a suo favore.

Le virtù dell’introverso: ascolto, osservazione, condivisione

Chiunque ama essere ascoltato e compreso. È un’esigenza universale. L’introverso, portatore sano di ascolto e ricercatore assiduo di autenticità nei suoi rapporti, ha la naturale propensione a comprendere i bisogni di chi ha di fronte. Ma non è finita qui.

La sua capacità di rielaborare in maniera accurata le informazioni e farle proprie, tanto da volerle condividere con la propria rete invece di tenerle tutte per sé, fa sì che i suoi contatti si trasformino in relazioni significative.

La naturale conseguenza è una conoscenza approfondita dei membri del proprio network, la generazione di fiducia nonchè l’aumento della propria reputazione.

Non male come pregi, non trovi?

Celebri introversi

Durante la mia ricerca sul tema ho scoperto che anche tra i personaggi noti si cela un popolo di introversi. Ecco alcuni nomi:

JK Rowling

Una delle autrici più famose al mondo. Ha affermato di essere una persona introversa e spesso racconta il fatto che fosse sola su un treno quando iniziò a scrivere Harry Potter nel 1990.

Bill Gates

Il fondatore di Microsoft è stato definito proprio da Susan Cain come un uomo che non è turbato dalle opinioni altrui, e nonostante sia un introverso, non è certo timido.

Mark Zuckerberg

Ha raccontato che proprio il suo essere introverso gli ha consentito di creare la più grande piattaforma di social network del mondo, Facebook.

Conclusioni

Non so se sia meglio essere introversi o estroversi. Quello di cui sono certa è che entrambe le personalità sono come il sale in cucina: a seconda di quanto ne metti, può migliorare o distruggere il sapore di un piatto.

E poi…guardando i 3 personaggi appena elencati e dichiaratamente introversi mi dico: se ci sono riusciti loro ad avere successo ci dovrà pur essere una speranza per tutti…o no?

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