Alcuni giorni fa ho letto un post di Jason Cohen, fondatore di WP Engine, un’azienda tech con oltre 1.000 dipendenti e più di 200 milioni di dollari di fatturato. Non proprio uno qualunque.
“So che dovrei dedicare il 50% del mio tempo al marketing, ma voglio solo scrivere codice. Va bene. Questo significa che vuoi essere un ingegnere, non un CEO.”
Eccola qui, la frase che mette un taglio netto e apre una riflessione che riguarda moltissimi founder, CEO e imprenditori anche in Italia. Perché diciamocelo, quanti di loro oggi sentono davvero il marketing e la comunicazione personale come una parte integrante del proprio ruolo?
Il CEO che comunica è (anche) un asset
Molti founder, CEO e imprenditori italiani oggi faticano a vedere il marketing e in particolare la comunicazione personale come una leva strategica necessaria. Preferiscono concentrarsi su prodotto, numeri, operations. Spesso si sentono dire frasi come:
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“La comunicazione la gestisce il marketing.”
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“Non ho tempo per queste cose.”
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“Io parlo con i risultati.”
Solo che il contesto è cambiato. Clienti, partner e talenti oggi vogliono sapere chi c’è dietro un’azienda. Eppure, soprattutto in PMI e settori tecnici o regolati, il marketing è ancora percepito come un centro di costo. Figuriamoci il personal branding del CEO: un vezzo da social, non certo una priorità. Ma mentre si snobba, si perdono opportunità.
I CEO che fanno marketing, crescono di più
Una recente indagine McKinsey ha rilevato che le aziende in cui il marketing è parte integrante della strategia hanno più probabilità di superare il 5% di crescita annua rispetto ai competitor.
Ma attenzione: questo non si ottiene delegando tutto al CMO. Il punto è che il CEO deve diventare parte attiva della strategia. Altrimenti, come può guidarla davvero?
Perché molti CEO faticano con il marketing?
Tre errori ricorrenti:
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Ruoli confusi al vertice
Con l’aumento di figure come CDO, CCO, CGO, spesso manca una leadership chiara. Il risultato? Il marketing è senza direzione, e il CEO perde il controllo. -
Marketing ridotto alla lead generation
Quando il marketing è visto solo come leva per generare contatti, si perde la sua funzione strategica: posizionare, creare valore, guidare la crescita. -
Metriche sbagliate
Impression e like non bastano. Contano vendite, partnership, reputation, employer branding.
Il problema a monte è culturale, il CEO delega senza capire. Ma se non comprende le logiche, come può valutarne i risultati?
Dove entra in gioco il personal branding del CEO
Il personal branding strategico cambia tutto perché quando un CEO inizia a comunicare con coerenza e visione, succedono tre cose:
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Diventa riferimento interno per la strategia di comunicazione, eliminando ambiguità di ruolo.
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Pensa in modo strategico, perché se ci metti la faccia, devi avere qualcosa di solido da dire.
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Misura impatti concreti, non vanity metrics: vendite, partnership, assunzioni.
Risultati? Misurabili.
Sul business:
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Ciclo di vendita più breve
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Conversione più alta su prospect qualificati
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Maggiore retention dei top performer
Sulla strategia:
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Accesso privilegiato a partnership
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Reputazione più solida nelle trattative
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Resilienza comunicativa nelle crisi
Il CEO non può più nascondersi
Tornando alla mia domanda di partenza: vuoi essere CEO o solo un ottimo tecnico?
Se scegli di essere CEO, devi accettare che oggi questo ruolo include anche la responsabilità di comunicare e non puoi delegarla completamente tantomeno ignorarla. Il silenzio comunica tanto quanto la presenza e l’invisibilità del management è un rischio che può diventare vulnerabilità strutturale.
La scelta non è tra fare personal branding, essere parte attiva del marketing o ignorarli. Si tratta di definire il livello di visibilità necessario per i tuoi obiettivi aziendali. Ma se vuoi davvero fare il CEO (e non solo il tecnico più bravo dell’ufficio) questa è una competenza che dovrai sviluppare.
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Sono Valentina Gherardi, consulente di personal branding per Figure Executive, CEO e Professionisti senior. Se ti riconosci in questa riflessione e vuoi definire una strategia di comunicazione autorevole, partiamo da una conversazione. Scrivimi qui hello@valentinagherardi.com