Negli intricati giardini dei social, i nostri feed riflettono il tempo e l’attenzione che piantiamo come dei piccoli semi. Lo potremmo chiamare karma digitale, una legge che insegna (anche in questa dimensione) che ciò che dai è direttamente proporzionale a ciò che ricevi.
Da questa premessa, e grazie all’esperienza maturata, porto avanti da tempo alcune riflessioni in merito al “dare/ricevere attenzione”. Questione assai delicata che, nel momento in cui ci coinvolge come parte attiva, implica da parte nostra impegno e un chiaro sforzo intellettuale verso gli altri.
Albert Schweitzer sosteneva che “Ciò che rende davvero speciale l’essere umano è la sua capacità di dare attenzione. La vera grandezza di una persona si manifesta non solo nel modo in cui accoglie l’attenzione, ma soprattutto in come la dona agli altri“. Parafrasando questa citazione, potremmo dire che bisogna superare il nostro egoismo e concentrarci sull’ascolto e sull’attenzione verso gli altri. Anche online.
Il filosofo credeva fortemente nel valore della generosità e del dare attenzione agli altri…tanto da ricevere un Premio Nobel. Eppure, nonostante il prezioso insegnamento, preferiamo di gran lunga cedere alla facile ossessione dei like e dei follower, dimenticando che dietro ogni avatar c’è una persona con emozioni reali. Emozioni che nel marketing determinano circa il 90% delle nostre decisioni.
E se dal marketing ampliassimo la analisi coinvolgendo anche il personal branding, beh la situazione diventa questa: non ci può essere un buon personal branding se non ricevi attenzione, se non crei le condizioni ideali affinché il tuo pubblico possa interessarsi a capire chi sei e cosa puoi fare di utile per lui.
Due aspetti su cui riflettere
L’attenzione è una moneta preziosa, e dove la spendiamo, crescono connessioni e relazioni genuine. Questo include due aspetti ben distinti:
- Ascoltare attivamente: Prestare attenzione, non solo con le orecchie, ma anche con l’osservazione verso ciò che le persone scrivono ed esprimono attraverso i loro contenuti. Ne consegue un comportamento che si esprime nel dimostrare interesse attraverso gesti e risposte adeguate e al tempo stesso genuine.
- Rispettare le opinioni: Il miglior modo per farsi ascoltare è, in primis, accettare che le persone possano avere opinioni diverse rispetto le nostre. Rispettare la diversità di pensiero contribuisce a una comunicazione più aperta e costruttiva; tuttavia, online tendiamo a dimenticarlo.
Il personal branding è un progetto a lungo termine, richiede tempo, energie e la costanza di misurare i risultati delle nostre scelte ed azioni negli anni…e non nei giorni o settimane. Farlo per davvero significa favorire connessioni reali e durature piuttosto che inseguire il 150millesimo follower.
Reputo chi interagisce con i miei contenuti, una persona fatta di carne, ossa ed emozioni…esattamente come me. Entrambe apprezziamo ricevere attenzione ed essere ascoltate. Non c’è posto per le interazioni guidate dalla convenienza. Questo è il principio che guida la mia personale strategia; più faticoso ma altamente premiante e gratificante.