La guida definitiva per non restare senza idee su Linkedin

Indice

So quanto sia difficile mantenere una presenza costante online senza sentirsi sopraffatti dalla pressione. E so anche che uno dei problemi più comuni tra manager e liberi professionisti è la difficoltà di pubblicare regolarmente, trovandosi spesso a fissare lo schermo del computer senza sapere cosa scrivere.

È frustrante non sapere cosa condividere, soprattutto quando l’obiettivo è far crescere la tua presenza online in modo strategico.

Oggi voglio condividere con te il mio metodo, una guida definitiva che ho sviluppato per generare contenuti di valore capaci di rafforzare il personal brand online, senza dover passare ore davanti allo schermo chiedendoti: “E ora cosa scrivo?”

Le 3 fonti inesauribili per contenuti professionali

La verità è che hai già tutto il materiale che ti serve! Spesso, durante le consulenze sul LinkedIn Personal Branding, noto come molti sottovalutino il potenziale delle proprie esperienze quotidiane. Si tende a pensare che ciò che facciamo ogni giorno sia troppo ordinario, o peggio, banale per essere condiviso; invece sono proprio queste azioni, che diamo per scontate, a contenere i contenuti più efficaci.

Ecco 3 fonti da cui puoi reperire le informazioni per creare contenuti professionali.

1. Le domande dei tuoi clienti

Ogni domanda che ricevi dai tuoi clienti è un potenziale post da condividere. Pensa a quante volte ti vengono poste le stesse questioni; se i tuoi clienti le sollevano di frequente, è probabile che molte altre persone abbiano lo stesso dubbio e siano alla ricerca di una risposta.

Personalmente, al termine di ogni consulenza o incontro preliminare, ho preso l’abitudine di annotare in una casella le domande e i dubbi che emergono durante la riunione. Se riscontro (anche confrontandolo con lo storico) che un determinato tema viene sollevato frequentemente, magari con sfumature o punti di vista diversi, lo inserisco nella mia programmazione editoriale e lo trasformo in un contenuto da sviluppare.

Un esempio concreto dal mio lavoro: un professionista mi ha raccontato di non riuscire a pubblicare su LinkedIn per paura del giudizio dei suoi colleghi. Da questa riflessione, ho creato un post sulla gestione della sindrome dell’impostore. Il risultato? Molte interazioni e un rafforzamento del legame con il mio pubblico.

2. Le lezioni apprese dai tuoi errori

Niente crea più engagement di un post onesto sui propri errori e su cosa abbiamo imparato da un’esperienza che non è andata come avevamo previsto. Siamo nell’ambito della vulnerabilità e di come un individuo sia in grado di ammettere pubblicamente i propri errori, assumendosi la responsabilità di ciò che ha fatto (o non fatto).

Andando sul pratico, potresti raccontare di quella volta che non hai ottenuto il lavoro o hai mancato l’obiettivo in un progetto ambizioso: cosa hai imparato? La vulnerabilità è un potente strumento di connessione, se utilizzata con consapevolezza: quando gli altri vedono che anche tu sei umano, che anche tu sbagli, si crea una relazione più autentica e duratura.

3. Le tue riflessioni di settore

Quando leggi un articolo interessante, partecipi a un evento o noti un trend nel tuo settore, condividi la tua esperienza insieme al tuo punto di vista. Non limitarti a riportare i fatti, aggiungi la tua prospettiva, cita le persone che hai incontrato o con cui hai avuto un confronto così da portare la discussione anche online.

E se hai imparato qualcosa in particolare, ad esempio durante un evento o un webinar, condividi i Take-away di quella esperienza; personalmente lo faccio e devo dire che questa abitudine consolidata su Linkedin viene sempre premiata.

Come strutturare i contenuti

E se fin qui abbiamo identificato il cosa, adesso passiamo al come rendere i tuoi post più efficaci. Ti suggerisco, almeno per inziare a prenderci la mano, di utilizzare la struttura qui sotto. È schematica ma funzionale per avviare un post:

  1. Incipit forte: Inizia con una domanda provocatoria o un’affermazione d’impatto
  2. Problema: Descrivi una situazione nel tuo ambito che il tuo pubblico può riconoscere immediatamente
  3. Soluzione: Condividi la tua esperienza o il tuo consiglio
  4. Esempio concreto: Racconta un caso reale
  5. Call to action: Invita al dialogo con una domanda o un’indicazione chiara

Il metodo delle 3R per non rimanere mai senza idee

Il metodo delle 3R per non restare senza idee per i tuoi contenuti Linkedin si fonda su tre pilastri fondamentali che creano un ciclo continuo e sostenibile di creazione dei contenuti. Questo metodo unisce sia aspetti organizzativi del project management che le tecniche di riutilizzo e pianificazione dei contenuti del content marketing. Segui questi 3 step.

Raccogli

Ovvero, applica l’osservazione attiva che si basa sulla pratica del journaling professionale.

Come applicarlo: crea un sistema di archiviazione e appunti sul telefono dove salvare appunti e spunti della giornata o note vocali. Fatto questo passa immediatamente alla categorizzazione, si tratta di: esperienze clienti, insegnamenti, riflessioni, domande ricevute, soluzioni trovate. Infine contestualizza l’avvenimento; segna data e momento, la situazione specifica, le emozioni associate e le potenziali applicazioni.

Rielabora

Dedica 30 minuti al giorno per trasformare gli spunti (il sapere) in vere e proprie bozze applicando il pensiero critico. Analizza il materiale raccolto, evidenzia gli elementi chiave, sviluppando degli esempi ed ottimizza il formato in base al canale su cui vorrai condividerlo, in questo caso Linkedin.

Presta attenzione alla leggibilità del testo onde evitare i muri di parole e non dimenticare elementi utili per generare engagement.

Riprogramma

Equivale a dire applica il principio della pianificazione strategica ed organizza i tuoi contenuti con due settimane di anticipo; ti consentirà di trovare i momenti ottimali di pubblicazione e ottenere una frequenza sostenibile. Non perdere di vista l’ottimizzazione delle risorse raccolte al fine di assicurare alla tua comunicazione un buon mix tra gli ambiti tematici.

In quest’ultima parte dedica anche del tempo alla misurazione dei risultati: quale tra i post che hai pubblicato nell’ultimo mese ha avuto un miglior riscontro? Quale più commenti o ha portato maggiori richieste di collegamento?

Esempio Pratico metodo delle 3R Post LinkedIn per Consulente Personal Branding

Fase 1: Raccogli

Fase 2: Rielabora

Fase 3: Pianifica

Il mio consiglio

Te lo dico nel modo più spassionato possibile: smetti di cercare la perfezione per i tuoi post: il contenuto più efficace è quello che pubblichi, non quello che resta nella tua bozze. Inizia oggi stesso, prendi uno degli spunti che ti ho dato e trasformalo in un post.

Ti è piaciuto questo articolo?

Sono Valentina Gherardi e mi occupo di Strategia Personal Branding: metto in luce la tua identità professionale, definisco messaggio, strategia, e percorso operarivo per farti acquisire autorevolezza e giusto posizionamento nel tuo settore. Se vuoi entrare in contatto con me, scrivimi quì!

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