Hai mai dimenticato tutto di una presentazione, tranne l’inizio e la fine?
Questo è l’effetto primacy-recency e ti consiglio di utilizzarlo per il tuo prossimo speech. Quando un discorso è lungo, tendiamo a ricordare meglio le parole iniziali e finali. Non è casuale, ma un principio psicologico ampiamente utilizzato nel public speaking da chiunque voglia comunicare in modo efficace.
Recentemente, una mia ex cliente mi ha contattata dopo un anno dalla nostra ultima collaborazione. Doveva tenere uno speech di due minuti di fronte a una platea di professionisti e voleva assicurarsi che il suo messaggio rimanesse impresso.
Situazione che rappresenta il perfetto esempio per raccontarti come sfruttare al meglio l’effetto primacy-recency per il tuo personal brand.
Cos’è l’effetto primacy-recency?
Se è la prima volta che ne senti parlare ti do giusto qualche informazione su questo argomento. L’effetto primacy-recency si basa su una semplice ma potente verità ovvero che le persone tendono a ricordare con maggiore facilità le informazioni condivise all’inizio (effetto primacy) e alla fine (effetto recency) di una sequenza.
Le informazioni nel mezzo, purtroppo, spesso vengono dimenticate o ricordate con minore precisione. Questa curva dell’attenzione e della memoria è stata ampiamente studiata in psicologia cognitiva e ha implicazioni che vanno considerate per chiunque desideri comunicare in modo efficace.
Come abbiamo strutturato uno speech di 2 minuti memorabile
Nel caso della professionista mia cliente, l’obiettivo era chiaro: trasmettere un messaggio potente in due minuti a disposizione. Ecco come abbiamo sfruttato l’effetto primacy-recency per fare in modo che il suo intervento non fosse solo ascoltato, ma ricordato.
1. Analisi preliminare
Prima di tutto, siamo partite dalle informazioni in nostro possesso per questo speech.
-
Obiettivo: ottenere nuove collaborazioni presentando la propria expertise in modo memorabile
-
Pubblico: professionisti del settore con conoscenze tecniche ma con tempo e attenzione limitati
-
Tempo a disposizione: 2 minuti (circa 250-300 parole)
-
Contesto: un evento di networking professionale con multiple presentazioni
2. Struttura strategica dello speech
Una volta fatta l’analisi preliminare le ho suggerito di utilizzare una struttura a “U”, con una parte centrale del discorso essenziale e chiara e dando maggiore peso all’inizio e alla fine.
L’apertura potente (effetto primacy – 30 secondi)
La prima impressione è quella che conta, quindi abbiamo iniziato con:
-
Una storia personale che catturasse l’attenzione, ma con un dato professionale forte per stabilire subito credibilità.
-
La condivisione immediata del problema che la mia cliente sa risolvere.
-
Un’affermazione autorevole, ma breve, sulla sua expertise.
Il contenuto centrale (60 secondi)
Anche se questa parte sarebbe stata ricordata meno, l’abbiamo resa essenziale, suddividendo le informazioni in tre punti chiave.
-
Tre punti chiave presentati in modo conciso e supportati da micro-esempi.
-
Utilizzo di un linguaggio visivo per facilitare la comprensione.
-
Una transizione fluida verso la conclusione.
La conclusione memorabile (effetto recency – 30 secondi)
La fine è tutto per cui abbiamo concentrato particolare energia sulla conclusione.
-
Una sintesi chiara del valore che la mia cliente porta.
-
Una call-to-action potente che invitava all’azione immediata.
-
Un’ultima frase che riecheggiava l’apertura, creando una sensazione di completezza e coerenza.
3. Tecniche di supporto utilizzate
Per rafforzare ulteriormente il messaggio di questo intervento, abbiamo introdotto alcuni strumenti:
-
La regola del tre: tre punti chiave sono facili da ricordare.
-
Storie personali: una breve storia per creare una connessione emotiva.
-
Supporti visivi: un video di supporto che illustrava le idee principali.
-
Modulazione vocale: alcune variazioni vocali per enfatizzare i momenti cruciali.
Come applicare l’effetto primacy-recency nelle tue comunicazioni professionali
Ecco alcuni consigli per applicare questo metodo alla tua comunicazione, indipendentemente dalla lunghezza e dal luogo (eventi dal vivo o webinar ad esempio).
-
Inizia e finisci con un impatto. Non sprecare i primi e ultimi secondi del tuo intervento e ti suggerisco di non iniziare con frasi banali o domande scontate. Fai partire la tua comunicazione con qualcosa che faccia davvero riflettere il tuo pubblico e lo conduca nell’argomento che stai per approfondire.
-
Posiziona le informazioni chiave all’inizio e alla fine. Se hai un concetto importante, non metterlo mai in mezzo. Fai in modo che il pubblico lo riceva subito o lo porti a casa nel finale.
-
Fai dei “picchi” nel mezzo. In un discorso lungo, inserisci qualcosa di sorprendente, un cambio di ritmo o una domanda stimolante per mantenere viva l’attenzione.
-
Ripeti concetti chiave. Le informazioni ripetute hanno maggiori probabilità di essere ricordate. Non temere di ribadire i tuoi messaggi principali, magari in modo diverso.
-
Usa in modo intelligente i supporti visivi. Le immagini e i grafici possono rafforzare la memoria visiva, soprattutto per i punti centrali.
In conclusione
Ogni buon oratore che si rispetti sa che l’effetto primacy-recency in qualsiasi messaggio ottimizza la percezione del pubblico e migliora l’efficacia del relativo intervento.
Prendendo in esempio il caso della mia cliente, anche in due minuti scarsi possiamo (eccome!) lasciare un’impressione duratura, a patto che il messaggio venga strutturato con cura e seguendo un obiettivo.
La prossima volta che preparerai una presentazione, un pitch o anche una semplice email importante, ricorda: ciò che dici all’inizio e alla fine determinerà ciò che il tuo pubblico porterà con sé.
Ti è piaciuto questo articolo?
Sono Valentina Gherardi e mi occupo di Strategia Personal Branding. Vuoi approfondire come strutturare le tue comunicazioni professionali per massimizzarne l’impatto sul tuo pubblico? Contattami per una consulenza personalizzata, scrivendomi quì!